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© Biscotti di farro al cioccolato e nocciole... senza burro

 
Sarà un caso ma a me sembra che questa farina rende tutto più buono... così dopo i biscotti di farro con le mandorle e il gustoso cake salato, propongo questi deliziosi biscotti, di un croccante friabile, sempre senza burro e lattosio e con un abbinamento che adoro... cioccolato fondente e nocciola... una sferzata di energia che aiuta ad affrontare meglio la giornata!

© Pesto di funghi porcini secchi



Anche questo pesto è entrato nella lista dei miei preferiti... mi stuzzicano molto queste salse, tanto che vedendo in dispensa una confezione di funghi secchi, è stata la prima cosa che mi è passata per la testa... non amo molto i funghi porcini, ma trasformati così, mi sono piaciuti davvero tanto... è venuto fuori un primo piatto delicato e molto gustoso... testare per credere!


Mezze maniche rigate al pesto di funghi porcini



Ingredienti
25 g di funghi porcini secchi
25 g di pomodori secchi al naturale
30 g di noci
100 g di ricotta fresca
50 g di parmigiano grattugiato
1 mazzetto di basilico fresco o prezzemolo (secondo la stagione)
olio e.v.o
1 spicchio di aglio (facoltativo)
sale
peperoncino

Per la pasta
(per 4 persone)
320 g di mezze maniche rigate (oppure pasta fresca)

Procedimento
Mettete a bagno separatamente i funghi e i pomodori secchi in acqua fredda per 2 ore circa. Sgocciolate e lavate sotto l’acqua corrente i funghi per eliminare eventuali residui di terra. Dissalate i pomodori secchi lavandoli sotto l’acqua corrente. 
 
Fate stufare i funghi tagliati a pezzetti in una padella con olio e l’aglio, una volta cotti eliminate l’aglio, metteteli nel bicchiere del frullatore a immersione, unite i pomodori secchi sgocciolati e tagliati a pezzetti, aggiungete il resto degli ingredienti (escluso il parmigiano) con un pò di olio. Regolate di sale e peperoncino, aggiungete infine il formaggio e amalgamate il tutto.

Lessate la pasta in abbondante acqua salata. Versate il pesto in una ciotola, diluitelo con un pò di acqua di cottura della pasta fino ad ottenere una crema. Scolate la pasta al dente, versatela nella ciotola del pesto, amalgamate bene e servite.

Aggiornamento 

Ho rifatto il pesto ai funghi porcini secchi versione vegan: ho sostituito la ricotta con una patata lessa ed ho omesso il formaggio. Buonissimo!

Farfalle al pesto di funghi porcini secchi versione vegan


Brutti ma buoni


Non li mangiavo da tempo... un amico di famiglia ce li portava da Varese...  la città di origine di questi buonissimi dolcetti è Gavirate (Va), dove nacquero nel 1878 dall’ispirazione di Costantino Veniani. Chissà perchè ho aspettato tanto a farli, oltretutto si possono riciclare gli albumi che sostano nel congelatore... sono davvero irresistibili! Ottimi gustati con vini liquorosi, creme, ma anche con cioccolata calda o caffè, oppure semplicemente così! La ricetta di oggi è presa dal libro “Frollini” di Maurizio Santin... sono esattamente come li ricordavo... una prelibatezza!



Brutti ma buoni
(Dal libro "frollini" di Maurizio Santin)

Ingredienti
150 g di farina di mandorle* (mandorle tostate e tritate grossolanamente)
150 g di farina di nocciole* (nocciole tostate e tritate grossolanamente)
250 g di zucchero semolato (il mio di canna sottile)
130 g di albumi bio
i semi di un baccello di vaniglia

Procedimento
Montate gli albumi con lo zucchero e i semi di vaniglia, quando il composto sarà ben fermo, unite delicatamente con una spatola mandorle e nocciole (io le ho leggermente tostate).

Mettete l’impasto in una pentola e lasciate asciugare lentamente a fuoco basso per circa 20-30 (per me un pò meno) minuti. Fate intiepidire.

Formate dei mucchietti irregolari con un cucchiaio e adagiateli su una teglia rivestita di carta forno. Cuocete a 130°C per 25-30 minuti.

Nota
* La ricetta riporta (forse per errore) farina di mandorle e nocciole, ma visto che li ho rifatti più volte, consiglio di non tritare troppo la frutta secca, meno viene tritata, più morbidi e leggeri saranno questi dolcetti!

Buona preparazione! 



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© Biscotti di farro e mandorle senza burro



Un pomeriggio in cui avevo bisogno di coccolarmi senza farmi del male, ho cominciato a impastare i miei biscotti, semplici, veloci e con ingredienti sani e leggeri. Sono deliziosi, croccanti fuori e friabili dentro, con il perfetto equilibrio dato dalle mandorle! Ideali per la colazione ma anche da sgranocchiare a merenda. Sono più che soddisfatta del risultato... provateli e poi mi direte!




Ingredienti
Per una trentina di biscotti
180 g di farina di farro bianca (bio) macinata a pietra
60 g di olio di riso
75 g di zucchero di canna bio
1 uovo bio (a temperatura ambiente)
50 g di mandorle di Avola (oppure nocciole)
una punta di cucchiaino di vaniglia bourbon
1,5 g di lievito per dolci (un cucchiaino da caffè)
un pizzico di sale


Procedimento
In una ciotola setacciate la farina con il lievito, aggiungete le mandorle tritate grossolanamente. In un’altra ciotola dai bordi alti montate a crema l’uovo con l’olio e il sale, aggiungete lo zucchero e amalgamate il tutto. Versate il composto nella ciotola della farina e mescolate con un cucchiaio o una spatola, una volta amalgamato, coprite con pellicola e mettete in frigo per 15 minuti circa.

Riprendete l’impasto, formate delle palline (se necessario inumidite le mani), posizionatele ben distanziate, in una teglia ricoperta di carta forno, appiattiteli fino ad uno spessore di 1 cm circa e infornate a 180°C per circa 15/18 minuti o fino a doratura. Una volta raffreddati si conservano in scatole di latta o in barattoli con chiusura ermetica.


Nota
Secondo i gusti si possono aggiungere delle gocce di cioccolato.


Buon S. Valentino a tutti! ♡ 

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© Tartellette al cacao con ricotta e pistacchi... senza burro



Crostate mon amour...!  Pur preparandole spesso non avevo ancora provato a fare la frolla all’olio con il cacao... il risultato di queste tartellette è strepitoso, sia per la base al cacao che per la delicata farcia di ricotta, le gocce di cioccolato e i pistacchi rendono ancora più golosi  questi deliziosi dolcetti... a pensarci bene somigliano più a delle mini cheesecakes con cottura al forno.





Per la frolla al cacao all’olio e.v.o
Ingredienti
220 g di farina 00
30 g di di cacao amaro
80 g di zucchero semolato (il mio di canna semolato)
40 g di olio e.v.o delicato
40 g di olio di riso
1 uovo e un tuorlo bio (a temperatura ambiente)
40 ml di marsala o altro di vostro gusto (la quantità è indicativa dipende da quanto assorbe la farina)
un pizzico di cannella o vaniglia bourbon
1/2 cucchiaino da caffè di lievito per dolci
un pizzico di sale

Per la farcia
Ingredienti
300 g di ricotta fresca
100 g di zucchero di canna bio
2 cucchiai di yogurt bianco cremoso
1 uovo + 1 albume bio (avanzato dalla frolla)
scorza di arancia non trattata
30 g di pistacchi di Bronte spellati e tritati
30 g di gocce di cioccolato

 Per la finitura
zucchero a velo


Procedimento

Preparate la farcia: lavorate bene la ricotta con lo zucchero e lo yogurt, mescolate le uova, infine aggiungete la scorza di arancia grattugiata, il pistacchio tritato e le gocce di cioccolato, amalgamate bene, coprite e mettete in frigo.

Per la frolla al cacao: Frullate l’uovo e il tuorlo con l’olio e il pizzico di sale, deve risultare un composto cremoso (simile alla maionese). In una ciotola setacciate la farina, il cacao e il lievito, aggiungete lo zucchero e la cannella, mescolate e versate nelle polveri il composto frullato, versate a filo il liquore, quanto basta per avere una frolla soda ma malleabile, impastate velocemente (l'impasto si riesce a stendere anche senza riposo in frigo). Stendete la frolla sulla carta forno e tagliate con un coppapasta circolare di un diametro più grande degli stampi. Posizionate la frolla negli stampi alzando i bordi, punzecchiate con i rebbi di una forchetta e farcite con la crema di ricotta preparata precedentemente. Infornate a 180°C per 30 minuti circa o fino a fare dorare la superficie. Una volta fredde, spolverate con zucchero a velo.

Nota
Per una frolla più croccante: prima di farcire, riporre gli stampi con la base di frolla in frigo per circa 30 minuti, poi farcire e infornare.

 Buona preparazione!


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Pizza con la scarola in bella vista



Una gustosa pizza della tradizione napoletana. Normalmente la sua forma è schiacciata ma oggi ve la voglio proporre con un aspetto inconsueto che la rende ancora più speciale. L’impasto per pizza e focacce è quello a lunga lievitazione, per comodità riporto la ricetta anche in questo post, ma passiamo subito alla preparazione!






Ingredienti
400 g di farina 0
250 g (circa) di acqua tiepida
1 cucchiaino di malto di riso, o malto d’orzo o zucchero di canna
1 cucchiaino di olio e.v.o
1 cucchiaino di sale
1 g di lievito di birra secco disidratato (1 cucchiaino) se l’impasto viene lasciato maturare in frigo 24h, altrimenti se la realizzate in giornata aumentate il lievito a 3 g
olio e.v.o per spennellare

Per il ripieno
2 piante di scarola
1 spicchio di aglio
4 alici dissalate
25 g di pinoli
25 g di uvetta
25 g di capperi
15 olive taggiasche (o di Gaeta)
olio e.v.o
peperoncino q.b


Procedimento

In una ciotola versate le farine setacciate, lo zucchero o il malto sciolto in un pò di acqua tiepida (presa dal totale), il lievito, aggiungete l’olio e l’acqua a filo, impastate e dopo aver amalgamato bene, aggiungete il sale, lavorate l’impasto fino a ottenere una palla liscia, mettetelo in una ciotola coperta con pellicola trasparente. Dopo un’ora di lievitazione a temperatura ambiente, fate maturare l’impasto nella parte meno fredda del frigo per di 18-24h (fino a 48h) Riprendete l’impasto fate due giri di pieghe del tipo 1 e fate riposare per un’oretta. Dividete l’impasto in due pagnottelle, coprite con un panno umido e lasciate lievitare lontano da correnti d’aria fino al raddoppio.

Se fate la versione veloce fate lievitare l’impasto nel forno spento con la lucina accesa e un pentolino di acqua bollente, lasciatelo lievitare fino al raddoppio.

Intanto pulite dalle foglie dure la scarola, lavatela e tagliatela a pezzi, sbollentatela per pochi minuti in acqua bollente salata. In un tegame antiaderente largo e basso, fate dorate nell’olio l’aglio, eliminatelo, versate le alici spezzettate e quando si sono sfaldate, aggiungete la scarola sgocciolata, i pinoli, le olive tagliate a pezzetti, l’uvetta ammollata precedentemente, i capperi e un pezzetto di peperoncino. Fate stufare bene fino a fare prosciugare tutto il liquido.

Prendete i due impasti, allargateli con le mani e tirateli in forma circolare, mettete il primo impasto come base in una teglia oliata, la mia con fondo removibile, sollevate i bordi, versate e livellate la scarola stufata, coprite con l’altra metà di impasto e sigillate bene il bordo. A questo punto, io mi sono divertita a decorarla con il manico ad anello di una rotella, poi l’ho bucherellata con uno spiedino e spennellata di olio. Infornate a 180° per 30 minuti circa o fino a doratura.

Nota

1 g di lievito va bene anche per 500 g di farina.






Pizza ripiena di carciofi e radicchio



Spesso alterno la classica pizza, con queste torte salate, variando il ripieno, ma prediligendo le verdure. Di solito programmo la preparazione di questi impasti il giorno prima, facendo maturare l’impasto per 24h, con solo 1g di lievito, ottenendo così leggerezza e digeribilità. Quello di oggi è un abbinamento di verdure che mi piace molto e che ho avuto modo di fare in due diverse preparazioni (qui e qui).  Con lo stesso impasto e ripieno si possono preparare anche dei calzoni al forno come questi.



Per la pasta
Ingredienti
400 g di farina 0
240/250 g (circa) di acqua tiepida
1 cucchiaino di malto di riso o malto d'orzo o zucchero di canna
1 cucchiaino di olio e.v.o
1 cucchiaino da caffè di sale
1 g di lievito secco disidratato (io ho lasciato maturare l’impasto in frigo 24h, se invece la preparate in giornata aumentate il lievito a 3 g)


Per il ripieno
Ingredienti
3 carciofi grandi (i miei romaneschi)
1 cespo di radicchio lungo
1 limone
1 scalogno
1 spicchio di aglio
5 gherigli di noci
150 g di caciocavallo o scamorza
olio e.v.o
sale
pepe

Procedimento
In una ciotola versate la farina setacciata, lo zucchero o il malto sciolto in un pò di acqua tiepida, aggiungete il lievito, l’olio e l’acqua a filo, impastate e dopo aver amalgamato bene, aggiungete il sale, lavorate l’impasto fino a ottenere una palla liscia. Mettete in una ciotola coperta con pellicola trasparente e dopo un’ora di lievitazione a temperatura ambiente, fate maturare l’impasto nella parte meno fredda del frigo per di 18-24h.

Riprendete l’impasto fate due giri di pieghe del tipo 1 e fate riposare per un’oretta. Dividete l’impasto in due pagnottelle, coprite con un panno umido e lasciate lievitare lontano da correnti d’aria fino al raddoppio.

Se fate la versione più veloce fate lievitare l’impasto nel forno spento con la lucina accesa e un pentolino di acqua bollente, lasciatelo lievitare fino al raddoppio.

Intanto pulite dalle foglie dure i carciofi, tagliateli a fettine e mano mano che li tagliati metteteli a bagno in acqua e limone. Lavate e tagliate a listarelli il radicchio. Fate stufare i carciofi con l’olio e l’aglio, in una padella antiaderente, a cottura ultimata eliminate l’aglio. In un’altra padella antiaderente fate appassire lo scalogno affettato sottilmente unite il radicchio tagliato a listarelli, fate stufare, una volta cotte unite le due verdure, regolate di sale e pepe, aggiungete le noci spezzettate, fate insaporire il tutto e lasciate raffreddare.

Prendete i due impasti, allargateli con le mani e tirateli in forma circolare, mettete il primo impasto come base in una teglia unta (27/28 cm) sollevate i bordi. Versate e livellate le verdure, distribuite il formaggio tagliato a fette e coprite con l’altra metà di impasto. Sigillate bene il bordo (volendo potete decorare la superficie imprimendo leggermente uno stampino a  piacere), punzecchiate con uno spiedino e spennellate di olio. Infornate a 180°C nella tacca centrale del forno per 30 minuti circa o fino a doratura.

Buona preparazione!


Lo “Zelten” di Bolzano... dolce natalizio


Sono un pò in ritardo, ma visto che questo delizioso dolce non richiede molto impegno, facciamo ancora in tempo a prepararlo magari per festeggiare il nuovo anno. Inoltre questa ricetta ci tornerà utile per riciclare tutta la frutta secca che si accumulerà in queste festività. Dal libro “Cucina tradizionale del Sudtirolo”.

 
Tanti tanti tanti... Auguri di Buon Natale!




Per 6-7 Zelten di media grandezza
Ingredienti
1 kg di uvetta (tipo malaga)

1 kg di sultanina
250 g di datteri
500 g di fichi
125 di arance candite
125 di limone candito
125 g di noci
500 g di mandorle (le mie di Avola)
125 g di pinoli
2 arance succo e scorza grattugiata
1/2 l di brandy
1/2 l di rum
cannella
chiodi di garofano in polvere
pimento (omesso)
2 pezzi di anice stellato tritato
600 g di pasta di pane (del fornaio)
olio per la teglia
per spennellare: acqua addolcita con miele o zucchero
per decorare: mandorle spellate, noci, frutti canditi


Procedimento
Lavate l’uvetta e le sultanine.
Tagliate il più fine possibile le noci e le mandorle non spellate e non tritate.
Tagliate a fettine sottili i fichi, l’arancia e il limone candito.
Tagliate il più fine possibile le noci e le mandorle non spellate e non tritate.
Versate in un grosso recipiente tutti i frutti insieme ai pinoli.
Inumidire con succo e scorza di arancia e brandy, cospargere con un pò di zucchero (il mio di canna bio), coprite e lasciate riposare per tutta la notte.
La mattina seguente, versate sopra il rum e le spezie. Aggiungete infine la pasta per pane procurata dal fornaio (io ho prelevato un pezzo di impasto che avevo preparato in più per la pizza). Lavorate bene con le mani l’intera massa. Il tutto deve essere amalgamato in modo omogeneo.
Formate degli Zelten allungati o rotondi, spessi circa 3-4 cm, del diametro di 20 cm.
Versate il composto nelle teglie oliate (nella base ho messo della carta forno, consiglio di metterla).
Cuocete nel forno preriscaldato a 180°C spennellando frequentemente con lo sciroppo finchè diventa marrone (per 1 ora circa).
Decorate a piacere ancora tiepido con mandorle, noci e frutti canditi, se necessario usare ancora sciroppo per fare aderire la decorazione.
Avvolgete in carta cellofanata... infiocchettate se sono destinati alle delizie da regalare.



Nota
Questo dolce con il tempo acquista un gusto migliore quindi sarebbe meglio prepararlo in anticipo.
Io ho fatto 1/4 di dose ed ho ricavato due Zelten in teglie apribili di 16 cm, ma si possono cuocere anche in stampi più piccoli.


© Cantucci



I cantucci, anche conosciuti come biscotti toscani o biscotti di Prato, sono biscotti croccanti a base di mandorle originari della regione Toscana, in Italia. Questi biscotti sono particolarmente amati per il loro sapore dolce e per la consistenza croccante, perfetti per essere inzuppati nel vino dolce o nel caffè. La loro origine risale al XIV secolo a Prato, dove erano preparati dai monaci come cibo da viaggio per lunghi periodi di digiuno durante la Quaresima. La loro popolarità è cresciuta nel corso dei secoli e oggi sono ampiamente apprezzati in tutta Italia e anche all'estero.

Cavallucci di Siena


Quest’anno voglio cominciare i preparativi natalizi con questi dolci classici della tradizione senese. Cercando sul web ho notato che le ricette si somigliano un pò tutte, ma volendo andare sul sicuro si va a finire sempre da lei, così anche stavolta posso dire da Paoletta ricetta perfetta... vi lascio immaginare la bontà, sono FANTASTICI, ma visto che la preparazione non è per niente elaborata, vale la pena provarli!



Ingredienti
(per una settantina di cavallucci)
1,4 kg di Farina 00
20 g di ammoniaca per dolci
120 g d di canditi (arancia e cedro)
400 g di noci (le mie di Sorrento)
la scorza di un’arancia grattugiata bio
15 g di semi di anice tritati
10 g di di cannella
5 g di di coriandolo tritato
i semi di tre capsule di cardamomo tritati (mia aggiunta)


Per il caramello

1 kg di zucchero (il mio di canna chiaro bio)
300 g di acqua

Procedimento
In una ciotola capiente amalgamate bene la farina con l’ammoniaca, i canditi, le noci spezzettate grossolanamente, la scorza di arancia (non trattata) e le spezie.

Per lo sciroppo: mettete sul fuoco un tegame con l'acqua e lo zucchero a fuoco basso fino allo scioglimento (l’acqua non deve bollire, altrimenti lo zucchero si cristallizza e non si riesce a formare le palline, prendendo lo sciroppo tra pollice e indice deve fare un leggero filo). Incorporate lo sciroppo velocemente nella ciotola e mescolate il tutto in modo omogeneo. Versate l’impasto su un piano di lavoro infarinato (preferibilmente di marmo) e formate delle palline schiacciate di 7 x 3 cm di spessore. Posizionateli in una teglia rivestita di carta forno, ben distanziate tra loro e infornate a 200°C per 10-12 minuti circa, dipende dal forno dall'impasto e dalle dimensioni (devono rimanere bianche), io ho usato il programma ventilato ma consiglio quello statico, altrimenti rischiano di imbrunire.








Torta di pere e mandorle light



La torta di pere e mandorle è leggerissima e nonostante non abbia ne burro, olio e latte, rimane umida ed è di una sofficità straordinaria. La sua era con le mele, io invece ho utilizzato le pere, ma presto la rifarò anche io con le mele. Ho usato uno stampo leggermente più grande, di conseguenza ho diminuito di poco il tempo di cottura. Consiglio di prepararla la sera prima, con il passare dei giorni (sempre che ci arrivi) sarà sempre più buona. Grazie Caia non avevo dubbi sulla riuscita, i tuoi dolci sono una garanzia.






Ingredienti
(per una tortiera di 22 cm)
130 g di zucchero 
4 uova 
100 g di farina 00
1/2 bustina di lievito per dolci
100 g di mandorle o farina di mandorle
3 pere
il succo e la scorza grattugiata di un limone bio
zucchero a velo per decorare

Procedimento

Spellate e tritate le mandorle nel mixer fino a ridurle in polvere.
Sbucciate le pere, tagliatele a pezzetti e versateci sopra il succo del limone per evitare di farle scurire. Montate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto molto spumoso; aggiungete la farina, le mandorle in polvere, la scorza di limone, il lievito, le pere, in ultimo gli albumi montati a neve ferma, mescolate delicatamente dal basso verso l’alto per non smontare il composto.

Versate l’impasto nella tortiera unta con un pò di olio e infarinata.
Cuocete a 180°C per un’ora a forno statico 55/60 minuti circa. Una volta fredda, sformate e spolverizzate la superficie con lo zucchero a velo.

 
Note
Dopo 20-30 minuti di cottura, quando la torta ha già un bel colore dorato, coprite con un foglio di alluminio, così eviterete che la superficie diventi troppo scura o peggio ancora, bruciata.

* Io ho utilizzato 2 pere William e 1 Abate (quelle che avevo in casa), ma potete utilizzare le varietà di pere o mele che più vi piacciono.  Da provare anche con altra frutta.



 


Linguine al pesto di zucchine e pistacchi di Bronte


Adoro questo tipo di salse, ed è per questo che nel mio ricettario la lista diventa sempre più lunga. Quello che vi propongo oggi è una versione che esalta alla grande i sapori, sarà perché i pistacchi sono di qualità, sarà anche che per me le zucchine romanesche sono in assoluto le migliori, il risultato di questo pesto è stato un vero successo. Ovviamente sarà ottimo anche con delle piccole zucchine chiare, ma se avete la possibilità di reperire i pistacchi di Bronte, e delle fresche zucchine romanesche, apprezzerete con gusto questo speciale connubio “Siculo/Romano” che mi rappresenta sia per la città di origine, che per quella in cui vivo.

© Latte di mandorla fatto in casa


Dopo aver fatto scorta di mandorle di Avola (come ho raccontato qui), la voglia di fare il latte di mandorla è aumentata sempre di più. L’idea era di fare la granita di mandorle, ma per fare una buona “minnulata” bisogna partire da mandorle pregiate. Le mandorle vanno spellate rigorosamente a freddo. A parte le ore di riposo, il procedimento è semplice e il risultato finale è straordinario, oltretutto fare le cose home-made è tutta un’altra cosa... diciamo pure che le mie brioches col tuppo non potevano aspettare. Intanto vi lascio questa ricetta e nel prossimo post ci sarà anche la granita di mandorle... nel frattempo io me la sono gustata... mamma mia che buonaaaaa!

Per la preparazione della granita:  Granita di mandole siciliana

Mandorle di Avola germinate (dopo 24h di ammollo)



Ingredienti
250 g di mandorle di Avola (con la pellicina e non tostate (*)
650 di acqua minerale naturale
2 mandorle amare o qualche goccia di olio di mandorle amare
qualche goccia di estratto di mandorle
un pizzico di sale integrale
zucchero q. b. (dipende dai vostri gusti)


Procedimento
Lavate le mandorle e mettetele a bagno in acqua fredda per almeno 5 ore (questa operazione serve per togliere la pellicina a freddo, in tal modo la mandorla conserva tutto il sapore e le proprietà nutrizionali).

Togliete la pellicina alle mandorle e dopo averle spellate, lavatele e lasciatele in frigo tutta la notte (meglio per 24h, le mandorle devono germinare) coperti di acqua fredda. Trascorso questo tempo mettete le mandorle (sgocciolate) nel frullatore con un pizzico di sale, aggiungete l’acqua prevista in tre volte continuando a frullare e aumentando la velocità fino ad avere un latte fluido. Lasciate riposare per tre ore attivando di tanto in tanto il frullatore (risulta più comodo mescolarlo).

Passate il latte mettendo una tela (di lino o di cotone) sopra il colino. Strizzate bene il telo con dentro le mandorle premendo con forza, otterrete così un delizioso latte di mandorla naturale e puro. Usatelo come bibita o per preparare dei dolci, ottimo per una sana colazione. Dolcificate a vostro gusto e conservate in frigo per qualche giorno (agitate bene prima dell'uso). Se invece volete fare la vera granita siciliana aspettate il mio prossimo post.

Note
(*) Non usate le mandorle già spellate perchè questa procedura va fatta con le mandorle integre a freddo.

La polpa delle mandorle (okara) si può riciclare in varie preparazioni nei prossimi post vi farò vedere come l’ho utilizzata.

Okara di mandorle



Buona preparazione!









© Spaghetti al pesto di melanzane e mandorle (ricetta siciliana)



Dopo il pesto rosso trapanese, ecco un altro pesto della tradizione siciliana. Questa estate la mia cucina sembra sia stata invasa dai vari pesti siciliani e non solo, adoro questi condimenti e in questo le pregiate mandorle di Avola danno un tocco in più di qualità, rendendo questo piatto ancora più gustoso. Il pesto di melanzane e mandorle si presta ai vari formati di pasta, dipende molto dai nostri gusti. Ottimo anche spalmato su crostini e bruschette.

Torta di pistacchi (ricetta brontese)



Approfittando del ritorno in Sicilia dopo una lunga assenza, ho colto l’occasione per andare in zone agricole dove si eleva la qualità di alcuni prodotti tipici. Fra questi, i pistacchi e le mandorle. E’ ben noto che i pistacchi migliori sono di Bronte (CT), ed è proprio lì che siamo andati per acquistarli e per avere dal produttore qualche dritta nell’utilizzo. Da casa eravamo partiti con un indirizzo (trovato in Internet ) che ci sembrava interessante e che si è rivelato tale. Inoltre la gentilezza e cortesia della persona che ci ha assistiti nell’acquisto, è stata veramente apprezzabile. Così con le sue conoscenze abbiamo scoperto le qualità e i metodi di lavorazione che utilizzano in questa azienda. Fatta questa premessa, eccomi a proporvi una torta (di origine brontese) fatta e rifatta più volte da mia cognata Grazia, a cui va la mia gratitudine. Ho modificato leggermente la ricetta prediligendo ingredienti biologici e senza tracce di glutine, dando modo così a tutti di apprezzare questo dolce tipico della tradizione siciliana. Da provare assolutamente!
Evergreen








Ingredienti

(Per uno stampo di 20 cm)
200 g di pistacchio di Bronte 
100 ml di olio e.v.o
170 g di zucchero di canna bio
2 cucchiai di amido di mais (maizena) o fecola di patate (*)
4 uova bio (separate)
1 bustina di lievito
la punta di un cucchiaino di estratto di vaniglia pura
un pizzico di sale

Procedimento

Per spellare il pistacchio velocemente: in un pentolino portate a bollore dell’acqua, versate i pistacchi, spegnete il fuoco e lasciate riposare coperti per 10 minuti circa (metodo efficacissimo), sgocciolateli e spellateli uno per uno.

Fate asciugare i pistacchi per qualche minuto in forno o sul fuoco in una padella antiaderente, appena si raffreddano tritateli finemente nel mixer.

Lavorate i tuorli con lo zucchero fino a renderli spumosi, aggiungete l’olio, il pistacchio tritato, la vaniglia, il sale, l’amido di mais e il lievito setacciati. Montate a neve gli albumi e amalgamateli con una frusta mescolando delicatamente dal basso verso l’alto. Infornate a forno (statico) preriscaldato a 160/170°C per 35/40 minuti (regolatevi con il vostro forno) con prova stecchino. Servite la torta fredda con una spolverata di zucchero a velo.

Nota

(*) Presta attenzione che il prodotto abbia la spiga sbarrata o che sia elencato nel prontuario AiC
Se vuoi c'è anche la versione mobile del prontuario AiC dei prodotti senza glutine, sempre aggiornato e comodo da consultare.



Evergreen (Bronte)
Avola


Acitrezza vista da Aci Castello
Aci Castello

Barrette di cereali prugne e carote... senza grassi aggiunti


Era da tanto che avevo in programma di fare queste barrette, ma le ricette che trovavo in rete contenevano burro, finchè non ho trovato questa ricetta da Marina che a sua volta lei l’ha presa da qui, sono degli snack sani e golosi. Io l’ho un pò modificata a mio gusto e necessità, ho praticamente svuotato la dispensa dalle confezioni aperte di semi e le ho suddivisi fino a raggiungere la giusta consistenza. Nella ricetta ci sono anche le mandorle, io non le ho messe, se volete aggiungerle, basta sostituirle con altrettanta quantità di cereali, potete sbizzarirvi secondo i vostri gusti.




Barrette di cereali prugne e carote
Ingredienti
Per 12 barrette
250 g di prugne secche denocciolate bio
125 g di carote grattugiate
60 g di fiocchi d’avena
60 g di semi di girasole
60 g di semi di zucca
60 g di semi di sesamo


Procedimento
Tritate nel mixer le carote finemente e mettetele da parte. Ridurre in purea le prugne sempre con lo stesso mixer. In una ciotola amalgamate bene prugne e carote, aggiungete un pò alla volta i semi e i fiocchi d’avena, mescolate la massa fino ad ottenere un impasto con la stessa consistenza di una pasta frolla. Stendete l’impasto con un mattarello tra due fogli di carta forno, non dovrà essere più alto di un centimetro, togliete il foglio di carta forno superiore e con un coltello fate il segno dei tagli. Spostate il foglio con le barrette in un teglia  (circa 20x30) e infornate a 160°C per 30 minuti.

Togliete la carta forno con le barrette dalla teglia e lasciate intiepidire per mezza giornata o per tutta la notte. Staccate delicatamente le barrette dalla carta forno aiutandovi con una paletta. Incartate ogni barretta in un foglio di alluminio e conservate in frigorifero perché comunque mantengono una certa umidità che potrebbe essere causa di uno sviluppo di muffe. A questo proposito io le mie barrette le ho congelate, si conservano a lungo, non si ghiacciano e sono sempre pronte per essere sgranocchiate.


Torta di mele senza grassi



La ricetta di questa torta di mele è di Anna Moroni, la custodisco da parecchio tempo nei miei appunti di cucina, negli anni è stata fatta e rifatta più volte proprio perché senza burro ne olio, nonostante ciò, i due strati abbondanti di mele la rendono umida e deliziosa al palato. La ricetta prevede frutta secca all’interno, il più delle volte non la metto, ma oggi ho voluto proporla un pò diversa dal solito.




1 kg di mele
200 g di farina 00
150 g di zucchero (semolato o di canna chiaro)+ 2 cucchiai per decorare
2 uova bio
buccia e succo di 1 limone (non trattato)
100 g di liquore (io ho messo 70 g di cointreau (va bene anche latte vegetale)
80 g di uvetta (facoltativa)
cannella a piacere
1 bustina di lievito (io 8g)
un pizzico di sale


Procedimento

Spremete il limone dopo aver grattugiato la parte gialla della buccia. Affettate le mele sottilmente (lasciatene due per decorare), versate sopra le mele il succo di limone per non farle annerire. 

Montate un uovo alla volta con lo zucchero, fino a rendere il composto spumoso. Aggiungete il liquore (o latte vegetale), la farina con il lievito setacciati, il sale e la cannella. 

Mescolate bene, versate nell’impasto le mele affettate, l’uvetta messa precedentemente in ammollo con acqua, sgocciolata e asciugata, mescolate e versate il composto in una teglia (24 cm) unta e infarinata). 

Decorate con le due mele affettate, spolverizzate lo zucchero sulle mele e infornate a 180°C per 60 minuti circa con prova stecchino.