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Pesto di pistacchi di Bronte e pici fatti in casa


Anche quest’anno durante la breve vacanza in Sicilia, sono andata a Bronte (CT) ad acquistare i rinomati pistacchi dai coltivatori dell'azienda “Evergreen”. Ho chiesto consiglio al titolare su come fare il vero pesto di pistacchi, la risposta è semplice: pistacchi (rigorosamente con la pellicina) e un ottimo olio extravergine, null’altro, quindi niente formaggio e aglio. Ero curiosa di conoscere il risultato di tanta genuinità... Spettacolare! Mentre preparavo il pesto mi sono venuti in mente i “pici” (ricetta vista in rete e leggermente modificata)... L’abbinamento è stato un trionfo, un mix di cucina siciliana e toscana, direi un matrimonio più che perfetto!


Formaggio di soia spalmabile Home made (LABNEH)



Il formaggio spalmabile tutto vegetale mi mancava... l’ispirazione l’ho avuta da quello fatto da Barbara... il suo con yogurt vaccino. I tempi di posa per questo alla soia sono un pò più brevi, sono bastati 10 ore per una consistenza simile ad una ricotta light, 12 ore per una consistenza simile ad un formaggio spalmabile tipo philadelphia... deliziosi entrambi! Un prodotto sano che si può utilizzare in varie preparazioni sia dolci che salati... finalmente posso gustarmi un formaggio senza sensi di colpa, oltretutto leggero e senza colesterolo.


© Marmellata di kumquat (mandarini cinesi o fortunella)




I miei due alberelli di mandarini cinesi, quest’anno grondano di frutti, da qui l’idea di fare la marmellata... favolosa! L’aggiunta della mela serve per abbreviare i tempi di cottura e in questo caso, anche a smorzare l’asprezza di questi deliziosi frutti, altrimenti potete utilizzare solo la buccia a grandi pezzi (sarà più facile eliminarla) addenserà ugualmente in brevissimo tempo.





Ingredienti
1 kg di kumquat
400 g di zucchero di canna
1 mela non trattata
1 bicchiere di acqua
acqua per la bollitura dei kumquat


Procedimento
Dopo aver lavato i kumquat, fate 2-3 fori con uno spiedino per ogni frutto. Portate a bollore una pentola di acqua, versate i kumquat e fateli bollire per 15 minuti. Scolateli, buttate l’acqua di cottura, rimettete l’acqua a bollire e cuocete per la seconda volta i kumquat per altri 15 minuti. 

Scolate i frutti, fateli raffreddare, tagliateli a metà e eliminate tutti i semi. Tagliati i kumquat a pezzettini, lavate e sbucciate la mela (lasciando da parte alcuni pezzi di buccia), tagliatela a pezzettini piccoli, altrimenti grattugiatela. Mettete tutto in una pentola di acciaio, aggiungete lo zucchero, l’acqua e la buccia di mela. 

Fate cuocere a fuoco dolce (la mela e la buccia hanno un elevato contenuto di pectina naturale, si addenserà rapidamente velocizzando i tempi di cottura). Controllate la consistenza facendo cadere qualche goccia di marmellata in un piattino freddo.  Quando avrete raggiunto la giusta consistenza, eliminate la buccia di mela e prima di toglierla dal fuoco, frullate ad immersione. Invasate ancora bollente in barattoli di vetro lavati e sterilizzati, capovolgeteli fino al completo raffreddamento.

Se invece volete sterilizzare in pentola: mettete un canovaccio sul fondo della pentola, appoggiatevi sopra i barattoli, copriteli  completamente con acqua fredda. Fate bollire per 40 minuti (dall’inizio del bollore) e lasciateli raffreddare in acqua. Una volta raffreddati assicuratevi che le capsule dei barattoli si siano abbassate.

Buona preparazione!



© Confettura di mele cotogne



La mela cotogna si presta molto in questa preparazione per l’elevato contenuto di pectina, un addensante naturale, utile per accorciare i tempi di cottura. E’ un frutto molto duro e quindi necessita di una precottura. Si adopera per preparazioni dolci, mostarde, gelatine, ma anche per insaporire piatti a base di carne. Questa confettura è perfetta per essere spalmata su pane, fette biscottate o usata come ripieno per dolci. Inoltre, il suo sapore unico e la sua texture rendono la confettura di mele cotogne un'aggiunta popolare a formaggi e piatti salati. Che dire, è una delle mie confetture preferite, la trovo squisita. Questi barattoli vestiti a festa, facevano parte delle delizie regalate a Natale, un dono assai gradito.

Biscotti Digestive... home-made



Ho sempre amato questi biscotti, finalmente ho trovato la ricetta che cercavo da tempo, ne ho provate tante ma nessuna mi aveva soddisfatto, poi li ho visti da lei ed ho capito subito che era la ricetta giusta! Poichè voglio limitare i grassi animali, l’ho leggermente modificata, ho sostituito il burro tradizionale con quello di soia e il latte vaccino con quello di mandorle (così accontenterò anche gli intolleranti al lattosio), ma anche un pò di miele e il germe di grano. Sono più che soddisfatta, per me sono molto più buoni degli originali... provateli e ditemi se non ho ragione.






Ingredienti
(per una ventina di biscotti)
100 g di farina integrale (la mia biologica)
90 g di burro salato (il mio di soia bio)
60 g di farina di farro (la mia bio)
60 g di fiocchi di avena
60 g di zucchero di canna (per me 45 g bio)
3 g di lievito chimico o bicarbonato (1 cucchiaino da caffè)
2 cucchiai di latte (per me 4 cucchiai di latte di mandorla)
1 cucchiaino da tè colmo di miele di acacia (mia aggiunta)
1 cucchiaino da tè di germe di grano (mia aggiunta)
un pizzico di sale (se non mettete il burro salato)


Procedimento
Scaldate il forno a 180°C. Rivestite una placca di carta forno.
Frullate i fiocchi d’avena poi mescolateli con le farine, il germe di grano, il bicarbonato e lo zucchero. Incorporate il miele e il burro a dadini, lavorate rapidamente l’impasto con la punta delle dita finché non diventa omogeneo. Aggiungete il latte per farlo diventare liscio. Formate una palla schiacciata, coprite di pellicola e lasciare in frigo per 20/30 minuti.
Stendete l’impasto tra due fogli di carta forno o su un piano leggermente infarinato a 5 mm di spessore circa. Con un taglia biscotti ricavate dei dischi o ovali di 6-7 cm. Poggiarli sulla placca, bucherellateli con una forchetta o con uno spiedino. Infornata per 15 minuti o fino a colorirsi. Lasciate raffreddare su una gratella. Si conservano in scatole di latta o barattoli di vetro.

Buona preparazione!





© Composta di zucca e pere



Quest’anno le zucche a me sembrano più buone... sarà vero o forse sono io che ho imparato ad apprezzarle...? Intanto che rifletto su questa cosa, vi mostro quella che ho usato per la preparazione di questa composta, buonissima ed anche di un bel colore arancio intenso, è la stessa che ho usato per i muffins. Essendo anche abbastanza dolce la dose dello zucchero che ho messo è moderata. Non considerando il tempo della macerazione in frigo, la ricetta è semplice e con una cottura veloce. Ottima per la preparazione di dolci vari, ma anche per accompagnare formaggi stagionati. Vi consiglio di prepararne qualche barattolo in più da mettere nei cesti natalizi per regalarle alle persone a noi care.





Ingredienti
1 kg di zucca al netto
1 pera Abate
300 g di zucchero di canna bio
una stecca di cannella
1 arancia bio
2 cucchiai di cointreau    
  

Procedimento
Pulite la zucca dalla buccia, semi e filamenti, tagliatela a dadini e mettetela in una pentola di acciaio a fondo spesso, mescolatela con lo zucchero, coprite e lasciate macerare in frigo per tutta la notte (io l’ho lasciata 15 ore circa). Riprendete la pentola con la zucca, aggiungete la pera sbucciata e tagliata a tocchetti, il succo e la scorza dell’arancia non trattata e la stecca di cannella. Fate cuocere mescolando spesso per 40/45 minuti circa. Eliminate la cannella, aggiungete il liquore e qualche minuto prima di togliere dal fuoco frullate a immersione. Invasate ancora bollente in vasetti già lavati e sterilizzati. Chiudete ermeticamente e capovolgete i vasetti fino al completo raffreddamento.


Note
Volendo la pera può essere sostituita dalla mela, se invece sostituite l’arancia con il limone, verificate la quantità di zucchero, forse andrà leggermente aumentato.

Con questa dose io ho ottenuto 2 barattoli da 250 g.



Delizie da regalare

Buona preparazione!

© Latte di mandorla fatto in casa


Dopo aver fatto scorta di mandorle di Avola (come ho raccontato qui), la voglia di fare il latte di mandorla è aumentata sempre di più. L’idea era di fare la granita di mandorle, ma per fare una buona “minnulata” bisogna partire da mandorle pregiate. Le mandorle vanno spellate rigorosamente a freddo. A parte le ore di riposo, il procedimento è semplice e il risultato finale è straordinario, oltretutto fare le cose home-made è tutta un’altra cosa... diciamo pure che le mie brioches col tuppo non potevano aspettare. Intanto vi lascio questa ricetta e nel prossimo post ci sarà anche la granita di mandorle... nel frattempo io me la sono gustata... mamma mia che buonaaaaa!

Per la preparazione della granita:  Granita di mandole siciliana

Mandorle di Avola germinate (dopo 24h di ammollo)



Ingredienti
250 g di mandorle di Avola (con la pellicina e non tostate (*)
650 di acqua minerale naturale
2 mandorle amare o qualche goccia di olio di mandorle amare
qualche goccia di estratto di mandorle
un pizzico di sale integrale
zucchero q. b. (dipende dai vostri gusti)


Procedimento
Lavate le mandorle e mettetele a bagno in acqua fredda per almeno 5 ore (questa operazione serve per togliere la pellicina a freddo, in tal modo la mandorla conserva tutto il sapore e le proprietà nutrizionali).

Togliete la pellicina alle mandorle e dopo averle spellate, lavatele e lasciatele in frigo tutta la notte (meglio per 24h, le mandorle devono germinare) coperti di acqua fredda. Trascorso questo tempo mettete le mandorle (sgocciolate) nel frullatore con un pizzico di sale, aggiungete l’acqua prevista in tre volte continuando a frullare e aumentando la velocità fino ad avere un latte fluido. Lasciate riposare per tre ore attivando di tanto in tanto il frullatore (risulta più comodo mescolarlo).

Passate il latte mettendo una tela (di lino o di cotone) sopra il colino. Strizzate bene il telo con dentro le mandorle premendo con forza, otterrete così un delizioso latte di mandorla naturale e puro. Usatelo come bibita o per preparare dei dolci, ottimo per una sana colazione. Dolcificate a vostro gusto e conservate in frigo per qualche giorno (agitate bene prima dell'uso). Se invece volete fare la vera granita siciliana aspettate il mio prossimo post.

Note
(*) Non usate le mandorle già spellate perchè questa procedura va fatta con le mandorle integre a freddo.

La polpa delle mandorle (okara) si può riciclare in varie preparazioni nei prossimi post vi farò vedere come l’ho utilizzata.

Okara di mandorle



Buona preparazione!









Confettura di prugne senza zucchero (con la stevia)


Finalmente ho trovato il modo per utilizzare la stevia che giaceva in dispensa. L’ho provata varie volte, ma non sempre il gusto mi ha convinto, mentre in questa preparazione la trovo perfetta, nessun retrogusto e il sapore della frutta rimane naturale e gustosa. In questo modo, si può avere una confettura con il solo zucchero che contiene la frutta, quindi con pochissime calorie, inoltre è utile a tutte quelle persone che per vari motivi devono evitare lo zucchero. Vi consiglio di dosare questo dolcificante secondo il tipo di stevia che trovate in commercio, secondo la scelta della frutta e in base ai vostri gusti. Si conserva in un luogo asciutto per circa 3 mesi, chiusa ermeticamente, una volta aperta conservate in frigo per non più di 3 giorni. Gustiamocela con la frutta che più ci piace e senza sensi di colpa.




Ingredienti
1 kg di prugne/susine rosse mature o di altra varietà
1 mela non trattata
la scorza di una mela
stevia in polvere q.b
1 cucchiaino di succo di limone (non troppo aspro)
80 ml di acqua naturale
una punta di cucchiaino di cannella o di estratto di vaniglia pura


Procedimento
Lavate e snocciolate le prugne, tagliatele a pezzettini. Lavate, sbucciate e tagliate a pezzettini la mela, tenete da parte la buccia. In una pentola di acciaio a fondo spesso, mettete la frutta, la buccia della mela, il succo di limone, l’acqua, la stevia e la cannella o l’estratto di vaniglia. Lasciate cuocere a fuoco moderato mescolando spesso, continuate fino ad avere la giusta densità, se non vi piace sentire i pezzettini di frutta, frullate ancora calda con il frullatore a immersione (io l’ho fatto). Controllate la densità facendo cadere un cucchiaino di confettura in un piattino freddo di frigorifero, se non scivola via, è pronta. Eliminate la scorza di mela e invasate ancora bollente, in vasetti ben lavati e sterilizzati. Chiudete ermeticamente e capovolgete i vasetti fino al completo raffreddamento.

Nota
La buccia della mela avendo un alto contenuto di pectina permette alla confettura di avere maggiore densità in minor tempo.



© Tofu fatto in casa


Non ho mai apprezzato il sapore del tofu, ma questo fatto in casa è tutto un’altra cosa, niente a che vedere con quello industriale, un’esperienza che ripeterò senz’altro. La preparazione è davvero molto facile, ma come prima volta ho pensato di provare con un solo litro di latte di soia di mia produzione (il procedimento del latte lo trovate qui). Il sapore e la consistenza sono simili ad un un formaggio fresco e considerando la dose minima, è stato consumato tutto il secondo giorno, per cui dovrò ancora verificare come sarà il sapore man mano che passano i giorni, credo che lo scoprirò presto con una produzione più abbondante.




Questo video (preso da You Tube) vi fa vedere come realizzarlo, iniziando dalla preparazione del latte di soia.




Ingredienti 
Per circa 170 g di tofu
1l di latte di soia al naturale produzione casalinga (o latte di soia bio non aromatizzato)
4 g di nigari
1/2 bicchiere di acqua tiepida (naturale)
1 telo di lino o cotone (senza tracce di detersivo e ammorbidenti)
un colino o scatola di legno rettangolare con coperchio (forma tipica per il tofu)


Procedimento
Fate il latte di soia seguendo la ricetta home-made. Scaldate il latte a 85° (se non avete il termometro portate il latte in ebollizione), togliete la pellicola del latte che si forma in superficie. Sciogliete il nigari in mezzo bicchiere di acqua tiepida, versatelo nel latte caldo in due tre volte sempre mescolando, noterete subito il latte cagliarsi e quindi la parte solida separarsi dalla parte liquida, togliete dal fuoco, coprite e lasciate riposare per 10 minuti. Mettete il colino sopra una pentola, adagiatevi il telo (non avendo la tipica scatola/stampo di legno rettangolare, ho usato il colino come forma). Con un mestolo forato prendete il caglio e filtratelo versandolo sul telo. Piegati i lembi del telo lasciandoli ben tirati e pressate mettendo un piatto o una tavoletta di legno, appoggiatevi un peso sopra (va bene anche una brocca piena d’acqua), lasciate scolare il liquido in eccesso per circa 35 minuti. Sformate il tofu, mettetelo in una ciotola coperto di acqua fredda e ponete in frigo. Si conserva per una decina di giorni circa, cambiando l’acqua tutti i giorni. Servite il tofu a cubetti con salsa di soia o servite in aggiunta alle varie insalate.


Il latte di soia cagliato
Il caglio del latte di soia filtrato
Buona preparazione!                                                



© Yogurt compatto con latte di soia e non solo (senza yogurtiera)

Preparazione in forno
 
Dopo aver prodotto il latte di soia, è la volta dello yogurt. In questo post vi spiego come farlo senza yogurtiera, in due diverse versioni, in forno e in pentola a pressione, ma con un  risultato finale identico e cioè: uno yogurt sodo e compatto. Io ho usato il latte di soia di mia produzione, ma può andare bene anche quello biologico che si trova in commercio o se preferite anche del latte vaccino. Se seguite bene la procedura rispettando tutto alla lettera, il risultato è garantito.