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Ditalini integrali alla caponata siciliana



Un insalata di pasta con una forma insolita ma confacente al condimento. La caponata che vi propongo è quella classica della tradizione siciliana, esattamente della città di Catania. Nella caponata che utilizzo per il condimento della pasta non aggiungo l’agro dolce come da ricetta. Se amate queste verdure, vi invito a provarle in questa preparazione, ne viene fuori un primo piatto davvero speciale; ottima servita, calda, tiepida o a temperatura ambiente. (Qui) trovate la versione con pasta lunga.


Tigelle o crescentine modenesi (a lievitazione naturale)



Le crescentine dette anche “tigelle”, nome del disco di terracotta in cui venivano cotte anticamente: si metteva un dischetto di pasta in mezzo a due foglie di castagno e poi messe tra due tigelle, così impilati si adagiavano  sulla brace dei camini. Le tigelle sono delle sfiziose focaccine croccanti fuori e morbidi dentro, con un sottilissimo strato di mollica, caratteristica che rende le tigelle ancora più leggere. La farcia tradizionale è la “cunza”, cioè un trito di lardo di maiale, aglio e rosmarino, ma si gustano anche con salumi, formaggi freschi spalmabili, salse varie, verdure, pomodori, rucola e quello che più ci aggrada. Ottime anche in versione dolce con creme, confetture e marmellate. Io vi dò le due versioni di lievito madre (solido e liquido) ma anche la dose del lievito di birra.



Casatiello vegetariano con pesto e lievitazione naturale



Il casatiello in versione vegetariana, un’alternativa al classico napoletano. Questo con il pesto nell’impasto, è una mia rivisitazione. La farcia di pomodori secchi, olive e feta, la trovo molto gustosa, inoltre la lievitazione naturale lo rende ancora più leggero e soffice. Io l’ho realizzato in giornata, ma volendo si può preparare l’impasto la sera prima e porre in frigorifero (nello scomparto meno freddo), per tutta la notte. Se si vuole una versione vegana, basta omettere i formaggi e le uova della decorazione e il gioco è fatto. Sono un pò in ritardo con i tempi, ma il casatiello è un ciambellone salato, buono tutto l’anno, quindi ogni occasione è giusta per gustarlo.


La Fregolotta veneta



La fregolotta (o sfregoeta) è una torta secca della tradizione veneta, da non confondere con la torta sbrisolona che è molto più ricca di ingredienti. La Fregolotta è un dolce di solo farina e zucchero intrisi nella panna, quest’ultima conferisce friabilità e gusto. Il suo nome deriva da fregola che in veneto significa briciola, ma viene anche chiamata rosegota dal termine rosicchiare, proprio per la croccantezza che la caratterizza. La preparazione è facile e veloce, si gusta con piacere a colazione o a merenda, accompagnata da una tazza di latte o tè, ma può essere anche un dessert dopo cena, servito con un vino dolce.


Pane Challah con lievito madre



La Callah è un pane della cultura ebraica, leggermente dolce e con una consistenza simile al pan brioche. La credenza religiosa, non vuole burro, né latte e derivati. E’ tradizione prepararlo il venerdì per essere gustato il giorno dopo, per venerare lo Shabbat, la festa del riposo del sabato. Una curiosità sul significato che ha la treccia che avvolge questo particolare pane: la treccia a 3 capi rappresenta la pace e la giustizia; quella a 4 capi rappresenta l’amore, mentre i semi di papavero e di sesamo sulla superficie del pane, rievocano i fiocchi di manna che la divinità fece cadere dal cielo. Adoro le ricette antiche della tradizione e tutte le credenze popolari che le ruotano attorno.


Scones senza burro (dolci e salati)



Lo scone è una specialità scozzese; è un prodotto da forno friabile e a lievitazione istantanea, in origine era una focaccia, poi con la diffusione del lievito in polvere, acquistò questa forma. La preparazione è veloce anche perchè non ci sono i tempi di lievitazione. E’ consuetudine gustarli caldi  all’ora del tè pomeridiano, ma sono ottimi anche a colazione; vengono serviti tagliati a metà e farciti con confettura di frutti rossi aciduli (lamponi, mirtilli, frutti di bosco) insieme alla tradizionale clotted cream (o panna montata), ma anche con il miele, lemon curd (o orange curd). Gli scones si possono fare anche con uvetta o mirtilli disidratati. Deliziosi anche in versione salata, serviti come antipasto; salmone, formaggi spalmabili e salse varie sono perfetti per gli spuntini salati. Oggi ve li propongo con la variante dell’olio al posto del burro, ma con il procedimento della ricetta originale. Per gli amanti del burro vedere la nota sotto la ricetta.


Nonnettes Dijon (Pan di zenzero con Marmellata di arance)

 


Le nonnettes sono una specialità della cultura culinaria Francese, le più rinomate sono correlate alla città di Digione nella provincia della Borgogna. Sono delle deliziose tortine di pan di zenzero con un cuore di marmellata di arance. Il loro nome tradotto significa “monachelle” e sono proprio loro le artefici di questo antichissimo e tradizionale dolce. La combinazione di dolce e agrumato le rende un piacere per il palato. La ricetta l’ho vista da Lei, Ho fatto piccole modifiche: ho diminuito lo zucchero ed ho riadattato il bicarbonato con il lievito per dolci (secondo i miei gusti), il resto degli ingredienti sono rimasti invariati.


Cornbread - Pane di mais



Questa ricetta mi ha talmente incuriosita che ho deciso di approfondire le origini. Vi racconto quello che ho scoperto io: sebbene gli Aztechi e i Maya preparassero tortillas di mais molto prima che gli americani scaldassero le loro padelle di ferro, il cornbread deve le sue origini ai nativi americani, perchè il mais era come l’oro nel Sud. Il mais veniva utilizzato per qualunque cosa, dal cibo al sapone. Mentre il resto del paese vedeva fiorire le coltivazioni di grano, nel Sud la temperatura era troppo alta e con le abbondanti piogge il grano marciva, il mais invece era di facile coltivazione e preparazione, bastava un mortaio per macinarne i chicchi dai quali si ricavava facilmente la farina. All’inizio si usava solo acqua nell’impasto ma quando le cucine si arricchirono di altri ingredienti come il latte, il latticello, le uova, il burro, lo zucchero e il lievito, le cose cambiarono notevolmente.

Pagnotta di Pasqua romagnola con lievito madre

 

La Pagnotta Pasquale di Rimini è un dolce tradizionale tipico della città. Caratterizzata da una consistenza soffice e un sapore delicato, questa specialità pasquale è spesso arricchita da ingredienti come uvetta e canditi. La sua preparazione artigianale, tramandata attraverso le generazioni, conferisce a questa pagnotta un gusto unico. L'origine della Pagnotta Pasquale di Rimini è radicata nelle antiche tradizioni culinarie della regione Emilia-Romagna, particolarmente durante la festività pasquale. Questo dolce ha una lunga storia legata alle festività religiose e alle celebrazioni della primavera.

La tradizione vuole che la Pagnotta Pasquale sia preparata con ingredienti simbolici, come uova che rappresentano la vita e la rinascita, e il lievito, simbolo di fermentazione e crescita. La ricetta, spesso tramandata di generazione in generazione, varia leggermente da famiglia a famiglia, conferendo un tocco personale a ogni pagnotta. La condivisione della Pagnotta Pasquale durante le festività diventa un momento di unione familiare e comunitaria, sottolineando l'importanza della tradizione e della condivisione nel contesto culturale di Rimini e delle zone circostanti.


Spätzle alle erbe



Gli spätzle sono originari della Germania meridionale, ma diffusi nel Tirolo, Svizzera, Trentino-Alto Adige. Una ricetta presa dal libro “Cucinare nelle Dolomiti”, è di facile e veloce preparazione, ma soprattutto è perfetta, come lo sono state tutte le ricette riprodotte da questo volume di cucina, tradizionale del luogo. Ritornando a questi gnocchetti tirolesi, dopo la cottura si saltano semplicemente nel burro (io ne ho utilizzato uno di riso completamente vegetale e che trovo ottimo nelle varie preparazioni). Si servono come primo piatto, ma anche come contorno.

Farinata genovese



Una torta salata bassa con farina di ceci e dai svariati nomi: in Liguria Farinata, in Toscana Cecina, in Sardegna Faiè, in Sicilia Panelle, in Costa Azzurra Socca. Una ricetta povera davvero semplice e gustosa. La preparazione base è di una parte di farina di ceci e tre di acqua, lo spessore finale deve essere di 5 mm circa. La dose per una teglia classica di 30 cm è di 150 di farina di ceci, 450 ml di acqua e 45 di olio extravergine di oliva. Io oggi la propongo in una dose minima. La tradizione vuole la teglia di rame e la cottura nel forno a legna, ma anche nel forno di casa alla massima temperatura si hanno degli ottimi risultati.  


Amor polenta




Amor polenta ovvero il dolce lombardo della tradizione culinaria di Varese. Ricordo molti anni fa che un caro amico di famiglia originario del luogo, ci deliziava spesso con i dolci tipici di quella zona, ma i sapori che richiamano di più la mia memoria sono: i brutti ma buoni e questo delizioso dolce di mais e mandorle. Dopo aver trovato lo stampo adatto a questa preparazione, ve lo propongo nella mia versione con olio.

Pastiera napoletana (la mia 1° versione leggera)




Lo dico con molto rammarico, ma la pastiera a me risulta stucchevole, troppo di tutto: burro, zucchero, uova e tante calorie. Così ho pensato di realizzarne una a mia misura, senza però sconvolgere la ricetta, ho solo utilizzato con moderazione tutti gli ingredienti che vuole la tradizione (tranne il burro). Oltretutto non sono la sola a stare perennemente a dieta, quindi condivido con molto piacere, la mia deliziosa e leggera pastiera napoletana.

Piparelli (biscotti siciliani)



I piparelli (o pipareddi) sono dei deliziosi biscotti speziati della città di Messina, ma diffusi in tutta la Sicilia. Si dice che l’origine del nome sia da ricondursi alla cottura che, anticamente avveniva nelle stufe a legna e che sembrava fumassero come pipe; la temperatura delle stufe non superava i 50°C, quindi i piparelli cuocevano per molte ore. 
In passato questi biscotti venivano preparati solo nelle feste patronali, proprio perchè i tempi per produrli erano lunghi. Oggi è un prodotto da forno che si trova tutto l’anno nelle pasticcerie e nei panifici. Per assaporare tutta la loro bontà, la tradizione suggerisce ingredienti locali di qualità. La ricetta originale vuole lo strutto, io però per gusto personale, l’ho sostituito con l’olio, ottenendo così un biscotto più sano.

Brioches col tuppo siciliani con lievito madre (senza burro)




La seconda versione (la mia) delle brioches catanesi col tuppo (qui trovate la prima versione). Questa volta le ho volute provare con il lievito madre e con l'olio al posto del burro… deliziose! Il risultato mi ha talmente soddisfatto che le ho rifatte per ben tre volte. Ottime gustate con la granitasorbetto o gelato come vuole la tradizione catanese oppure con marmellata di arance o limoni. Ultimamente sembra essere diventata la nostra colazione preferita.