Brioches col tuppo siciliani con lievito madre (senza burro)
Tabbouleh (Tabulè o Taboulè) libanese
Castagnaccio toscano (ricetta tradizionale)
Il castagnaccio è uno dei dolci più antichi e rappresentativi della tradizione contadina toscana, un esempio perfetto di cucina povera che fa della semplicità un valore. Nato dall’ingegno delle popolazioni rurali che dovevano arrangiarsi con pochi ingredienti disponibili, questo dolce autunnale è un vero e proprio omaggio al frutto simbolo dei boschi appenninici: la castagna. Il castagnaccio è una torta bassa e densa, realizzata con farina di castagne, acqua, olio extravergine d’oliva, rosmarino e spesso arricchita con uvetta, pinoli e noci. Il suo sapore è rustico, con note dolci e leggermente amarognole, tipico della farina di castagne non zuccherata. Non contiene lievito né zuccheri aggiunti (almeno nella versione tradizionale), ed è naturalmente senza glutine.
Il castagnaccio ha origini antiche e contadine, legate in particolare alle zone appenniniche della Toscana, ma è diffuso anche in altre regioni del centro-nord Italia, come la Liguria, l’Emilia-Romagna e il Piemonte. Le prime testimonianze scritte risalgono al XVI secolo, e si attribuisce la codificazione della ricetta a un cuoco lucchese di nome Pilade da Lucca.
Un tempo la farina di castagne era chiamata “farina dolce” e costituiva uno degli alimenti base per le popolazioni montane, specialmente durante i mesi freddi. Il castagnaccio non era considerato un dolce nel senso moderno del termine, ma un vero e proprio piatto nutriente, spesso consumato come pasto principale o come spuntino energetico.
Oggi il castagnaccio è tornato sulle tavole grazie alla riscoperta dei sapori autentici e della cucina tradizionale. Viene spesso servito tiepido, accompagnato da ricotta fresca, miele o un bicchiere di vin santo
Risotto al nero di seppia
Ribollita
Pesto di pistacchi di Bronte e pici fatti in casa
Torta briciolina con frolla all’olio
Crostata con gelo di melone alla cannella (gelo di mellone o gelo di muluni)
Focaccia pugliese
Buchteln... Cucinare nelle Dolomiti (Danubio dolce)
(Dal libro "Cucinare nelle Dolomiti")
Ingredienti
Per 12 buchteln (a me ne sono venuti 16 di misura più piccola)
20-25 g di lievito di birra fresco (per me 3,5 g lievito di birra secco disidratato)
40 di zucchero di canna sottile
120-140 ml di latte
40 g di burro fuso
2 uova biologiche
400 g di farina (per me 200 g di farina 00 + 200 g di manitoba)
1 bustina di zucchero vanigliato (per me vaniglia di bourbon)
1 presa di scorza di arancia grattugiata
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di rum (per me liquore cointreau)
confettura di albicocche (per me Confettura di mele cotogne )
burro fuso per spennellare
zucchero a velo per spolverare
Procedimento
Per la biga o preimpasto: mescolate in una ciotola il lievito con lo zucchero e il latte tiepido. Coprite con pellicola la soluzione fermentante e fate riposare al caldo (max 35°C (io l’ho messa nel forno spento con la lucina accesa e un pentolino di acqua bollente) per 20-30 minuti.
Sciogliete il burro, aggiungete le uova, la vaniglia, la scorza di arancia e il liquore, unite la biga, la farina setacciata e lavorare bene tutto con la planetaria o a mano.
Impastate la massa fino a che non si formano delle bolle (io ho fatto anche delle pieghe del secondo tipo), coprite e fate riposare nuovamente fino al raddoppio.
Stendete la pasta (sul tavolo di lavoro infarinato) a 1 cm di spessore e tagliate con una formina rotonda di 6 cm. Riempite ogni dischetto di pasta con un po' di confettura e richiudete bene la pallina. Immergete i buchteln nel burro liquido (io li ho spennellati) e disporli, con la chiusura rivolta in basso, gli uni accanto agli altri in una pirofila imburrata.
Fateli poi riposare coperti in un luogo caldo (io nel forno spento con lucina accesa e un pentolino di acqua bollente), per 15 minuti o fino a vederli gonfiare un pò (come foto, prima della cottura).
Infornate a 180°C per 30 minuti. Finita la cottura, fate raffreddare i buchteln tenendoli ancora nella pirofila, rovesciarli quindi su una superficie di lavoro, scomporli e servirli ancora caldi con una spolverata di zucchero a velo.
Nota
Meglio consumare i buchteln lo stesso giorno, se avanzano si possono congelare in sacchetti per alimenti.
Suggerimenti e consigli
Appena sfornati possono essere anche immersi in salsa calda di arance (preparata bollendo velocemente succo di arancia e zucchero) oppure serviti con salsa alla vaniglia e gelato alla cannella.
Biscotti Pasquali (aceddu cu’ l’ova) della tradizione catanese
Ingredienti
550 g di farina 00
100 g di farina di semola rimacinata
200 g di burro (oppure strutto)
250 g di zucchero
4 uova bio
la punta di un cucchiaino di vaniglia bourbon
la scorza di 1 arancia (oppure limone) non trattata
20 g di lievito per dolci (oppure 6 g di ammoniaca per dolci sciolta in un pò di latte tiepido)
latte q.b
una presa di sale
uova sode (quantità a piacere)
Per decorare
confettini colorati
1 uovo sbattuto per spennellate
Procedimento
Prendete dal frigo un pezzo di impasto alla volta (per non scaldare troppo l'impasto), modellate le forme a piacere, si possono fare delle sagome di colombe, campane, cestini, cuori e intrecci vari (mentre li realizzate pensate a chi volete donarli e personalizzate a piacere), inserite le uova sode con una leggera pressione (fate attenzione a non rompere il guscio), incrociate sopra l’uovo delle strisce di pasta per bloccare il tutto. Se invece volete realizzare i biscotti, spianate la pasta poco alla volta sulla carta forno infarinata, a 1 cm di spessore e tagliate con le forme che preferite: ovale, campane, papere, colombe, conigli, pulcini o quello che vi suggerisce la fantasia. Rimpastate i ritagli unendoli ogni volta a un nuovo pezzo di pasta, fino a completare tutte le forme, mano mano che tagliate i biscotti adagiateli in una teglia ricoperta di carta forno. Spennellate i dolci con l’uovo sbattuto e distribuite sopra i confettini colorati.
Infornate a 180°C per 15-20 minuti o fino a doratura (regolatevi con il vostro forno). Confezionate i dolcini con carte o bustine trasparenti e infiocchettate con nastrini colorati.
Biscotti pasquali a forma di uovo
Brutti ma buoni
Brutti ma buoni
(Dal libro "frollini" di Maurizio Santin)
Ingredienti
150 g di farina di mandorle* (mandorle tostate e tritate grossolanamente)
150 g di farina di nocciole* (nocciole tostate e tritate grossolanamente)
250 g di zucchero semolato (il mio di canna sottile)
130 g di albumi bio
i semi di un baccello di vaniglia
Procedimento
Montate gli albumi con lo zucchero e i semi di vaniglia, quando il composto sarà ben fermo, unite delicatamente con una spatola mandorle e nocciole (io le ho leggermente tostate).
Mettete l’impasto in una pentola e lasciate asciugare lentamente a fuoco basso per circa 20-30 (per me un pò meno) minuti. Fate intiepidire.
Formate dei mucchietti irregolari con un cucchiaio e adagiateli su una teglia rivestita di carta forno. Cuocete a 130°C per 25-30 minuti.
Nota
* La ricetta riporta (forse per errore) farina di mandorle e nocciole, ma visto che li ho rifatti più volte, consiglio di non tritare troppo la frutta secca, meno viene tritata, più morbidi e leggeri saranno questi dolcetti!
Buona preparazione!
Buoni ma brutti al pistacchio
Lo “Zelten” di Bolzano... dolce natalizio
Per 6-7 Zelten di media grandezza
Ingredienti
1 kg di uvetta (tipo malaga)
1 kg di sultanina
250 g di datteri
500 g di fichi
125 di arance candite
125 di limone candito
125 g di noci
500 g di mandorle (le mie di Avola)
125 g di pinoli
2 arance succo e scorza grattugiata
1/2 l di brandy
1/2 l di rum
cannella
chiodi di garofano in polvere
pimento (omesso)
2 pezzi di anice stellato tritato
600 g di pasta di pane (del fornaio)
olio per la teglia
per spennellare: acqua addolcita con miele o zucchero
per decorare: mandorle spellate, noci, frutti canditi
Procedimento
Lavate l’uvetta e le sultanine.
Tagliate il più fine possibile le noci e le mandorle non spellate e non tritate.
Tagliate a fettine sottili i fichi, l’arancia e il limone candito.
Tagliate il più fine possibile le noci e le mandorle non spellate e non tritate.
Versate in un grosso recipiente tutti i frutti insieme ai pinoli.
Inumidire con succo e scorza di arancia e brandy, cospargere con un pò di zucchero (il mio di canna bio), coprite e lasciate riposare per tutta la notte.
La mattina seguente, versate sopra il rum e le spezie. Aggiungete infine la pasta per pane procurata dal fornaio (io ho prelevato un pezzo di impasto che avevo preparato in più per la pizza). Lavorate bene con le mani l’intera massa. Il tutto deve essere amalgamato in modo omogeneo.
Formate degli Zelten allungati o rotondi, spessi circa 3-4 cm, del diametro di 20 cm.
Versate il composto nelle teglie oliate (nella base ho messo della carta forno, consiglio di metterla).
Cuocete nel forno preriscaldato a 180°C spennellando frequentemente con lo sciroppo finchè diventa marrone (per 1 ora circa).
Decorate a piacere ancora tiepido con mandorle, noci e frutti canditi, se necessario usare ancora sciroppo per fare aderire la decorazione.
Avvolgete in carta cellofanata... infiocchettate se sono destinati alle delizie da regalare.
Nota
Questo dolce con il tempo acquista un gusto migliore quindi sarebbe meglio prepararlo in anticipo.
Io ho fatto 1/4 di dose ed ho ricavato due Zelten in teglie apribili di 16 cm, ma si possono cuocere anche in stampi più piccoli.