Piparelli (biscotti siciliani)



I piparelli (o pipareddi) sono dei deliziosi biscotti speziati della città di Messina, ma diffusi in tutta la Sicilia. Si dice che l’origine del nome sia da ricondursi alla cottura che, anticamente avveniva nelle stufe a legna e che sembrava fumassero come pipe; la temperatura delle stufe non superava i 50°C, quindi i piparelli cuocevano per molte ore. 
In passato questi biscotti venivano preparati solo nelle feste patronali, proprio perchè i tempi per produrli erano lunghi. Oggi è un prodotto da forno che si trova tutto l’anno nelle pasticcerie e nei panifici. Per assaporare tutta la loro bontà, la tradizione suggerisce ingredienti locali di qualità. La ricetta originale vuole lo strutto, io però per gusto personale, l’ho sostituito con l’olio, ottenendo così un biscotto più sano.


Ingredienti
400 g di farina 0
120 g di zucchero di canna 
120 g di mandorle siciliane
80 g di miele di zagara
70 g di olio delicato
1 cucchiaino di bicarbonato
scorza di arancia bio
1/2 cucchiaino di pepe nero macinato
1 cucchiaino di cannella
1 chiodo di garofano macinato
1 cucchiaio di malvasia (o vino liquoroso siciliano)
acqua q.b. (per me 110 g ma dipende da quanto assorbe la farina e dal grasso che si utilizza)
una presa di sale integrale


Procedimento

In una impastatrice (o robot) versate tutti gli ingredienti (tranne le mandorle), impastate versando l’acqua a filo. Quando l’impasto è omogeneo aggiungete le mandorle intere con la pellicina e amalgamate bene il tutto.

Formate dei filoni larghi circa 3-4 cm, appiattiteli un pò e posizionateli su una teglia ricoperta di carta forno. Infornare a forno preriscaldato a 180°C per 20 minuti circa.

Lasciate intiepidire i filoni dei piparelli, tagliateli a fette obliqui di 1,5 cm circa, con un coltello seghettato. Infornate nuovamente a 150°C per 10-15 minuti circa.

Lasciate raffreddare e conservate in una scatola di latta. 

I piparelli si accompagnano con vini liquorosi siciliani.


Suggerimenti

Preparateli per il giorno dei morti e per le feste natalizie, da impacchettare e donare ai propri cari. Sono dei biscotti talmente buoni che vale la pena raddoppiare la dose.








4 commenti:

  1. Ci son tanti nomi per questi biscottini, che io li ho conosciuti come cantucci, da una mia amica originaria di Calabria. Ogni volta che li faccio uno tira l'altro come le ciliegie, mi piacciono tanto, forse che mi piacciono le mandorle e li conferisce un buon gusto. Buonissimi !

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    1. Sono simili ai cantucci toscani... In Calabria si chiamano "pipareddi".
      Sono davvero come le ciliegie, io purtroppo non riesco a smettere di mangiarli!

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