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Angelica salata ai cereali e patè di olive

 

 

Era un pò che volevo rifare l’angelica in versione salata, ed eccola qui, con una farina ai cereali, germe di grano, semi interi ed una gustosa farcia di patè di olive verdi. Questa rielaborazione rustica, oltre ad essere scenografica, è anche molto appetitosa, oltretutto soffice come una brioche. In questa preparazione ho utilizzato il latte di avena, una bevanda che si accosta bene alla rusticità della farina. Con il clima autunnale, la temperatura di casa è un pò bassa, quindi i tempi di lievitazione si allungano un pò, ma in questo caso ci viene in aiuto la lenta lievitazione in frigo, che oltre a guadagnarci in gusto, ci fa gestire il tempo come ci fa più comodo.

Casatiello vegetariano con pesto e lievitazione naturale



Il casatiello in versione vegetariana, un’alternativa al classico napoletano. Questo con il pesto nell’impasto, è una mia rivisitazione. La farcia di pomodori secchi, olive e feta, la trovo molto gustosa, inoltre la lievitazione naturale lo rende ancora più leggero e soffice. Io l’ho realizzato in giornata, ma volendo si può preparare l’impasto la sera prima e porre in frigorifero (nello scomparto meno freddo), per tutta la notte. Se si vuole una versione vegana, basta omettere i formaggi e le uova della decorazione e il gioco è fatto. Sono un pò in ritardo con i tempi, ma il casatiello è un ciambellone salato, buono tutto l’anno, quindi ogni occasione è giusta per gustarlo.


Quiche di cime di rapa e feta


Le torte salate sono molto appetitose e perfette in ogni occasione. Con un pò di creatività e fantasia si possono realizzare veri e propri piatti unici o sfiziosi antipasti, magari  utilizzando anche degli stampini monoporzione. E' anche un modo diverso per mangiare con gusto le varie verdure. Le mie torte salate si preparano in pochissimo tempo, quindi può essere un’alternativa valida alla pizza che invece ha i tempi di lievitazione. Nel mio blog le trovate con svariate verdure e con brisè all’olio, una ricetta ricorrente nella mia cucina. Provate anche la variante con le cime di rapa e feta, abbinamento molto apprezzato. 


Cornbread - Pane di mais



Questa ricetta mi ha talmente incuriosita che ho deciso di approfondire le origini. Vi racconto quello che ho scoperto io: sebbene gli Aztechi e i Maya preparassero tortillas di mais molto prima che gli americani scaldassero le loro padelle di ferro, il cornbread deve le sue origini ai nativi americani, perchè il mais era come l’oro nel Sud. Il mais veniva utilizzato per qualunque cosa, dal cibo al sapone. Mentre il resto del paese vedeva fiorire le coltivazioni di grano, nel Sud la temperatura era troppo alta e con le abbondanti piogge il grano marciva, il mais invece era di facile coltivazione e preparazione, bastava un mortaio per macinarne i chicchi dai quali si ricavava facilmente la farina. All’inizio si usava solo acqua nell’impasto ma quando le cucine si arricchirono di altri ingredienti come il latte, il latticello, le uova, il burro, lo zucchero e il lievito, le cose cambiarono notevolmente.

Quiche di spinaci



Amo tanto le torte salate con questa base. Avrei voluto fare l’abbinamento spinaci ricotta, ma quest’ultima mi mancava. In questo periodo di quarantena faccio la spesa online, quindi non è facile reperire tutto subito, così mi sono ricordata di avere utilizzato la besciamella in questa quiche, tra l’altro molto apprezzata, ho costatato così che è un’alternativa davvero valida: gustosa e anche molto delicata, oltretutto leggera se consideriamo la besciamella  e  la brisè all’olio evo.

Quiche ai porri e brisè all’ olio extravergine d’oliva


La quiche ai porri con brisè all’olio, è un vero e proprio inno ai sapori genuini e alla semplicità. Questa variante è arricchita dall’utilizzo dell’olio, che dona un tocco di leggerezza e un sapore distintivo al piatto. Il porro con la sua dolcezza, si sposa perfettamente con la cremosità della base di besciamella all’olio, che in questo caso sostituisce la panna, creando leggerezza e un connubio di sapori irresistibili. Preparare questa quiche in casa significa recarsi un momento di vero piacere culinario, ideale per una cena leggera, un brunch domenicale o un pranzo al sacco. Ogni morso racconta la passione per la buona cucina e l’attenzione alle materie prime di buona qualità. Ecco come portare un pezzo di Francia nel vostro piatto, con un tocco tutto italiano grazie a l’olio extravergine di oliva.

Tortino di patate e porro




Il tortino di patate e porro è un piatto rustico e confortevole, che unisce la morbidezza delle patate alla dolcezza pungente del porro. Le patate sono spesso utilizzate come base per svariati piatti, offrendo una consistenza cremosa e un sapore neutro che si abbina perfettamente a molti ingredienti. L'aggiunta del porro, con il suo aroma distintivo, eleva questo semplice tortino a un livello superiore, rendendolo un piatto ideale per cene autunnali o invernali. Servito caldo, magari accompagnato da una fresca insalata, questo tortino rappresenta un equilibrio perfetto tra semplicità e sapore. 

Tortino di patate e carciofi

 

Di certo nel mio ricettario non mancano i vari tortini di patate con… Sarà perchè sono versateli, sarà perchè mi piacciono, ma alla fine riesco sempre ad abbinarle con le varie verdure di stagione. Oggi è la volta dei carciofi, in questo periodo ci sono sempre nella mia cucina, naturalmente la mia preferenza va al carciofo romanesco (chiamato “cimarolo” o “mammola”), ma non disdegno nessun’altra varietà.


Quiche con broccolo romano



Sono sempre un pò attenta ai grassi, limitando il più possibile quelli animali, ottenendo così delle pietanze adatte alle mie esigenze. Pertanto, per la base di questa quiche ho utilizzato la brisè all’olio, omettendo però l’albume. Per la farcia invece ho usato la besciamella all’olio. Il risultato finale...? Lo lascio scoprire a voi.


Pizza ripiena di carciofi e radicchio



Spesso alterno la classica pizza, con queste torte salate, variando il ripieno, ma prediligendo le verdure. Di solito programmo la preparazione di questi impasti il giorno prima, facendo maturare l’impasto per 24h, con solo 1g di lievito, ottenendo così leggerezza e digeribilità. Quello di oggi è un abbinamento di verdure che mi piace molto e che ho avuto modo di fare in due diverse preparazioni (qui e qui).  Con lo stesso impasto e ripieno si possono preparare anche dei calzoni al forno come questi.



Per la pasta
Ingredienti
400 g di farina 0
240/250 g (circa) di acqua tiepida
1 cucchiaino di malto di riso o malto d'orzo o zucchero di canna
1 cucchiaino di olio e.v.o
1 cucchiaino da caffè di sale
1 g di lievito secco disidratato (io ho lasciato maturare l’impasto in frigo 24h, se invece la preparate in giornata aumentate il lievito a 3 g)


Per il ripieno
Ingredienti
3 carciofi grandi (i miei romaneschi)
1 cespo di radicchio lungo
1 limone
1 scalogno
1 spicchio di aglio
5 gherigli di noci
150 g di caciocavallo o scamorza
olio e.v.o
sale
pepe

Procedimento
In una ciotola versate la farina setacciata, lo zucchero o il malto sciolto in un pò di acqua tiepida, aggiungete il lievito, l’olio e l’acqua a filo, impastate e dopo aver amalgamato bene, aggiungete il sale, lavorate l’impasto fino a ottenere una palla liscia. Mettete in una ciotola coperta con pellicola trasparente e dopo un’ora di lievitazione a temperatura ambiente, fate maturare l’impasto nella parte meno fredda del frigo per di 18-24h.

Riprendete l’impasto fate due giri di pieghe del tipo 1 e fate riposare per un’oretta. Dividete l’impasto in due pagnottelle, coprite con un panno umido e lasciate lievitare lontano da correnti d’aria fino al raddoppio.

Se fate la versione più veloce fate lievitare l’impasto nel forno spento con la lucina accesa e un pentolino di acqua bollente, lasciatelo lievitare fino al raddoppio.

Intanto pulite dalle foglie dure i carciofi, tagliateli a fettine e mano mano che li tagliati metteteli a bagno in acqua e limone. Lavate e tagliate a listarelli il radicchio. Fate stufare i carciofi con l’olio e l’aglio, in una padella antiaderente, a cottura ultimata eliminate l’aglio. In un’altra padella antiaderente fate appassire lo scalogno affettato sottilmente unite il radicchio tagliato a listarelli, fate stufare, una volta cotte unite le due verdure, regolate di sale e pepe, aggiungete le noci spezzettate, fate insaporire il tutto e lasciate raffreddare.

Prendete i due impasti, allargateli con le mani e tirateli in forma circolare, mettete il primo impasto come base in una teglia unta (27/28 cm) sollevate i bordi. Versate e livellate le verdure, distribuite il formaggio tagliato a fette e coprite con l’altra metà di impasto. Sigillate bene il bordo (volendo potete decorare la superficie imprimendo leggermente uno stampino a  piacere), punzecchiate con uno spiedino e spennellate di olio. Infornate a 180°C nella tacca centrale del forno per 30 minuti circa o fino a doratura.

Buona preparazione!


Pitta di patate salentina (quella vera)




E pensare che ancora non conoscevo questa meravigliosa ricetta. Quando l’ho vista da Lucia,  mi ha subito conquistata, ho solo aspettato di avere gli ingredienti giusti, ed eccola qua, la vera pitta di patate salentina, bella e come d’altronde mi aspettavo, buonissima! Golosa come sono, mi sono organizzata per una dose e mezza, praticamente per un reggimento, l’ho preparata con un pochino di anticipo e gustata appena tiepida, una goduria! Ringrazio Lucia per i consigli e per aver condiviso la ricetta originale. Vi rimando nel suo blog, dove nel suo bellissimo post, racconta la storia di questo piatto salentino tradizionale.




 (di Lucia)
Ingredienti
1 kg di patate a pasta gialla
1 uovo grande
200 g di pecorino salentino ben stagionato
mentuccia
un pugno di pane grattugiato
400 g di cipolle dorate
400 g di polpa di pomodoro fresca (meglio di pomodori San Marzano)
una manciata di olive salentine in salamoia
un cucchiaio di capperi sott’aceto
olio extravergine di oliva q.b.
sale


Procedimento
Lavate le patate, mettetele in una pentola, copritele di acqua fredda e fatele cuocere per circa un’ora. Pelatele e passatele finchè sono ancora calde, poi lasciatele raffreddare. Nel frattempo preparate il sughetto. Affettate sottilmente le cipolle e fatele dorare a fuoco basso, assieme ad una generosa dose di olio extravergine di oliva (preferibilmente del Salento). Dopo una decina di minuti (occhio: le cipolle non devono assolutamente bruciare, tenete la fiamma al minimo e, se occorre, bagnate il soffritto con un goccino di acqua calda) unite la polpa di pomodoro, un pizzichino di sale e continuate la cottura fino a restringimento del sughetto. Poco prima di finire la cottura gettate nella padella capperi e olive snocciolate. 

Quando sugo e patate saranno freddi, iniziate a “comporre” la pitta. Alle patate precedentemente passate aggiungete l’uovo intero, il formaggio, poco sale, un paio di cucchiai di sughetto preparato (serviranno per dare colore), una fogliolina di mentuccia spezzettata. Impastate il tutto senza indugiare (ricordate che non state facendo un purè!). Ungete una pirofila antiaderente e stendetevi sul fondo la metà dell’impasto in uno strato non troppo alto, sul quale verserete la cipollata. 

Coprite con un altro strato di patate (un trucchetto per eseguire quest’operazione al meglio: bagnatevi le mani!) poi ungete la superficie di olio (io a questo punto mi sono divertita a decorarla, facendo delle strisce con i rebbi di un forchettone, giusto per lasciare la mia impronta ;). Completate con una spolverata di pane grattugiato. Infornate a 200°C fino a doratura (nel mio forno ci sono voluti 30’). La pitta si gusta tiepida o meglio ancora fredda.







Quiche Vignarola



La Vignarola è una ricetta tipica romana, io l’ho adattata e trasformata in una quiche, ho preferito fare la versione vegetariana, ho omesso la pancetta ed aggiunto dei formaggi adeguati a questa preparazione. La variante è stata molto apprezzata più della stessa Vignarola. Consiglio di non perdervi questa nuova versione di un piatto primaverile e tradizionale della cucina romana.



© Quiche Vignarola

Ingredienti
Per una teglia di 27 cm Ø
Per la pasta brisè all’olio e.v.o
250 di di farina 0
50 g di olio e.v.o
120 g di vino bianco freddo
5 g di lievito in polvere per salati
sale integrale (io ne metto poco, regolatevi con i vostri gusti) 


Procedimento

Versate in una ciotola la farina e il lievito setacciati, aggiungete tutti gli ingredienti, impastate fino a ottenere un impasto liscio ed elastico, avvolgetelo nella pellicola, mettetelo in frigo e fate riposare per almeno 30 minuti. Stendete la pasta in una teglia da crostata, alzate i bordi e bucherellate la base con i rebbi della forchetta. Fate riposare in frigo mentre preparate il ripieno.


Per il ripieno 
Ingredienti
2 carciofi (o 3 piccoli)
150 g di fave fresche sbucciate
150 g di piselli surgelati
100 g di scamorza o fontina
100 g di ricotta
1/2 cespo di lattuga romana
mentuccia romana ed erbe aromatiche miste
2 uova bio
2 cipollotti freschi
prezzemolo
limone
olio e.v.o
sale/pepe


Procedimento

Pulite dalle foglie dure e dalle barbe interni i carciofi, tagliateli a spicchietti e immergeteli in acqua e limone. In una padella mettete i cipollotti, qualche cucchiaio di acqua e l’olio, versate in ordine di cottura e a distanza di pochi minuti uno dall’altro: i carciofi ben sgocciolati, la mentuccia, le erbe aromatiche, sale e pepe e un mestolo di acqua, fate cuocere per alcuni minuti, aggiungete le fave, i piselli e la lattuga tagliata a listarelli. Fate stufare fino a completa cottura delle verdure facendo restringere il liquido (per la quiche le verdure servono quasi asciutti, non devono inumidire il guscio di brisè), aggiungete il prezzemolo tritato, togliete dal fuoco e fate raffreddare. In una ciotola amalgamate ricotta e uova, mescolate alle verdure fredde, aggiungete il formaggio a cubetti, mescolate ancora e versate nel guscio di brisè preparato precedentemente. Infornate a 200°C per 30 minuti circa.


                                   

Torta Pasqualina


A Pasquetta, non può mancare la classica torta Pasqualina per la nostra gita fuori porta. La tradizione vuole che la pasta venga fatta a più strati di sottilissima sfoglia. Anche se la leggenda narra che il numero degli strati fosse 33 come gli anni di Cristo, io ne ho fatti due (4), ma volendo potete farne uno in più aumentando la dose della pasta. Per il ripieno è consuetudine farcire con la ricotta e verdure, come spinaci, bietole o carciofi con l'inserimento delle uova, secondo gusti e regioni.


Tortine di Pasqua al formaggio con lievito madre... come babà


Quest’anno per la Pasqua avevo in mente di fare la torta al formaggio umbra con lievito madre, ma non sono riuscita a trovare lo stampo classico per questa preparazione, così mi sono venuti in mente gli stampini da babà che aspettavano da un bel pò di tempo il giusto utilizzo. Ok, non è proprio quello giusto, ma mi sembra appropriato, non vi pare? Eppoi la versione monoporzione è anche più pratica, si possono preparare in anticipo, congelarle avvolgendo ogni porzione con carta stagnola e tirarle fuori la mattina di Pasqua o di Pasquetta. Ringrazio tantissimo Paoletta per l’ottima ricetta e per la chiara descrizione del procedimento. L’idea era partita per metà dose (la dose intera la trovate qui), ma avendo sostituito lo strutto con l’olio e.v.o. ho avuto necessità di aggiungere ancora un pò di farina. Il risultato è stato ottimo e il  primo piano del babà aperto parla da solo... morbido, arioso e bello come il sole.


Rose di pizza



Dopo aver fatto le girelle di pizza, prima con i peperoni e poi con le zucchine, non poteva mancare le rose di pizza, questa versione altrettanto gustosa, ma con una più allettante presentazione. Il procedimento è identico ed il ripieno può essere variato secondo i vostri gusti, ho usato il cavolo nero perchè è quello che ho spesso in frigo, ma vanno bene anche altre verdure di vostro gusto. L’impasto di solito lo preparo la sera prima e lo faccio riposare tutta la notte in frigo, in questo modo posso usare meno lievito e la pizza rimane più digeribile, ma se si hanno voglie improvvise, si può preparare anche lo stesso giorno, allungando i tempi di lievitazione o aumentando un pò il lievito. Possiamo usare poco lievito anche d’estate, quando le nostre cucine saranno calde, gli impasti lieviteranno in brevissimo tempo.




Rose di pizza 

Ingredienti
300 g di farina 0 
50 g di farina integrale
100 g di farina manitoba
260 g (circa) di acqua tiepida
3 g di lievito secco (mastro fornaio) o 10 g Fresco
1 cucchiaino di malto d’orzo o zucchero di canna
1 cucchiaino di olio e.v.o
1 cucchiaino di sale 

Per la farcia
500 g di cavolo nero o erbette di campagna o altra verdure di vostro gusto
150 g di prosciutto cotto
250 di mozzarella 
1 spicchio di aglio
elio e.v.o
sale 
pepe


Procedimento

Preparate il lievitino: impastate in una ciotola il lievito con 50 g di farina di manitoba con il malto sciolto in 50 g di acqua tiepida (presi dal totale), coprite e lasciate lievitare fino al raddoppio. Setacciate il resto della farina, mettete al centro il lievitino ottenuto, l'olio, versate l’acqua a filo, impastate e aggiungete il sale, continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio e morbido (la dose dell’acqua è indicativa, dipende da quando assorbe la farina). Mettete nel forno spento con la lucina accesa e lasciate riposare per un’ora. 

Riprendete l’impasto, fate un paio di pieghe e lasciateli lievitare fino al raddoppio. Nel frattempo pulite le verdure, lavatele, lessatele in acqua bollente salata, scolatele, strizzatele e ripassatele in padella con olio e l’aglio, salate, pepate, eliminate l’aglio e tenete da parte. 

Allargate l’impasto con il mattarello facendo un rettangolo di circa 25 cm per 45 cm. Distribuite sopra le verdure, le fette di prosciutto, la mozzarella tagliata a dadini e una macinata di pepe. Arrotolate dal lato lungo, coprite con un panno e lasciate riposare sul piano di lavoro 20/30 minuti. Tagliate le fette di 3 cm circa e sistematele in una teglia circolare. Lasciate lievitare ancora per circa 30 minuti e infornate a 180°C per 25/30 minuti circa (regolatevi con il vostro forno). 

Note

Per queste preparazioni uso spesso il lievito madre, ma ho fatto la versione con il lievito di birra secco perché il risultato finale mi soddisfa molto e anche perché non tutti posseggono la pasta madre.

Come mi ha suggerito Barbara, per fare staccare le rose più facilmente al momento di servirle, spennellare con olio ogni fetta prima di posizionarla nella teglia.





Tortino di patate con pesto fagiolini e mozzarella



Mi piacciono molto i tortini di patate, ed è per questo che sperimento sempre nuovi sapori, infatti in questo blog ne trovati vari, mi stuzzicano molto la fantasia... Da un pò di tempo mi balenava in testa quest’idea e visto che questo connubio è noto nei primi piatti, non poteva non funzionare in questa preparazione, quindi con il pesto che anche quest’anno sono riuscita a congelare, anzichè fare la solita pietanza, ho pensato di realizzare questa nuova versione di tortino. Vi consiglio di provarlo con del pesto fatto in casa e quindi se ne siete sprovvisti, lasciate la ricetta per la prossima estate ma questo è il mio parere, non amo il pesto industriale.